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Contro i partiti. Solo ciò che è giusto è legittimo raccoglie quattro intensi saggi brevi di carattere politico e filosofico che la Weil scrisse a Londra nel 1943, anno della sua prematura morte, quando era impegnata nelle file di France Libre, l'organizzazione clandestina della resistenza francese che faceva capo a Charles de Gaulle. Il primo scritto dell'antologia, Nota sull'abolizione dei partiti politici è un vero e proprio manifesto - un'analisi lucida e quanto mai attuale - sull'inadeguatezza dei partiti politici nel gestire e governare la democrazia. I partiti sono visti dalla scrittrice come macchine per creare consenso e suscitare passioni collettive: i partiti non pensano, aspirano solo al loro stesso potere. La proposta della Weil per la nuova società post bellica è dunque radicale e provocatoria: la soppressione dei partiti politici. Gli altri tre scritti presenti testimoniano dello stesso impegno della scrittrice francese nell'immaginare una nuova forma di democrazia, più alta e più capace di rispondere ai bisogni essenziali dell'anima. Ogni governo o patto sociale dovrebbe fondarsi non tanto sul concetto di diritto che ognuno reclama per sé, quanto sugli obblighi che ciascuno ha verso gli altri. Chiude il volume la lettera che la Weil scrisse e inviò a Bernanos, una toccante testimonianza sull'esperienza della scrittrice durante la guerra civile spagnola.